Cari amici,
si è impiccato all’interno della sua cameretta, Anton Alberti, 25enne, di Cremona.
La mattina dell’11 settembre, una pattuglia della Polizia – su segnalazione anonima – ferma un giovane ragazzo di nome Anton Alberti. I due agenti sono convinti che Anton sia uno spacciatore e per questo decidono di perquisirlo.
La perquisizione non porta a nulla, Anton, viene trovato impossesso di un pacchetto di chewing ed un mazzo di chiavi. A questo punto, i due agenti sono convinti che il giovane possa tenere la droga all’interno della propria abitazione.
Arrivati a casa di Anton i poliziotti – che nel frattempo sono diventati cinque per l’arrivo di un’altra pattuglia a supporto – procedono ad una perquisizione… Peccato che all’interno della casa di Anton, non c’è alcuna traccia alcuna di droga o stupefacenti in generale.
A questo punto, i cinque agenti della Polizia decidono ugualmente di portano in Questura per “identificarlo”.
Nel frattempo la stampa locale – su segnalazione di uno degli agenti operanti - rimarcano la notizia, raccontando il fermo e la perquisizione di un noto spacciatore di nome Anton Alberti. Aggiungendo la falsa informazione del rinvenimento a casa dello stesso di sostanze stupefacenti.
Nel primo pomeriggio il giovane rientra a casa, apprendendo – prima dagli amici e poi dai genitori – di essere uno spacciatore. Anton cerca di spiegare che quanto diffuso è falso, respingendo tutte le accuse. Ma nessuno gli crede.
La mattina seguente, Anton viene trovato appeso all’interno della sua cameretta… nel vicino letto un biglietto: “Non riesco a reggere tanta vergogna. Chiedo perdono ma non ero io lo spacciatore.“
A poche ore dalla sua morte, la Questura di Crema fa sapere che Anton Alberti, il ragazzo morto suicida, era stato scagionato da tutte le accuse e scambiato – erroneamente – per uno spacciatore.
Per questa triste vicenda, tre poliziotti sono stati denunciati, indagati e successivamente condannati – ma non rimossi dal servizio – per falso ideologico e per avere violato il domicilio di un giovane, morto suicida dopo essere stato ingiustamente accusato di essere uno spacciatore.
D’altronde, non è la prima volta – e non sarà nemmeno l’ultima – che la polizia inventa più di quanto scopra.