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Channel: MALAGIUSTIZIA – Andrea Mavilla
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MONICA BUSETTO: Condannata a 24 anni per omicidio viene rilasciata. “Abbiamo sbagliato persona. Ci dispiace”.

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Cari amici,
la donna che vedete in foto si chiama Monica Busetto, 55 anni, originaria di Mestre, condannata a 24 anni e sei mesi per un delitto che, in realtà, non aveva commesso.

“Ricordo come fosse ieri – racconta Monica Busetto – quel maledettissimo 30 Gennaio, quando alcune volanti della polizia si piazzarono davanti alla mia casa. Dopo pochi minuti piombarono all’interno del mi appartamento dichiarando che da quel momento ero in arresto per OMICIDIO.

Non mi diedero il tempo nemmeno di preparare una valigia. Urlavo la mia innocenza e cercavo in tutti i modi di fargli capire che si trattava sicuramente di un errore di persona… ma non ci fu nulla da fare.

Uno dei poliziotti presenti afferrò le mie braccia, mi ammanettò davanti agli occhi di mio padre e della mia povera madre – oggi morta – e mi accompagnarono a 700 chilometri di distanza, nel penitenziario di Pozzuoli, dove passai una parte della mia vita.

Anche dal carcere continuavo ad urlare la mia innocenza, spiegando alle altre detenute di non aver mai commesso quell’omicidio. Ribadivo questo anche alle guardie del carcere che ripetevano: (Signora, tutti così dicono).”

Durante un freddo inverno di dicembre, una donna di nome “Lida Taffi Pamio”, venne trovata morta, prima soffocata e poi accoltellata al cuore e alla gola. Nello stesso pianerottolo della vittima, abitava lei, la presunta assassina,  Monica Busetto.

Ad incastrarla – secondo gli inquirenti – sarebbe stata una traccia del Dna della vittima, trovata su una colonnina della vittima che apparteneva – sempre secondo gli inquirenti – alla Signora Monica Busetto, nonché vicina di casa della vittima.

Sennonché, alla vigilia dell’ultimo Capodanno, un altro delitto veniva compiuto e un’altra anziana veniva strangolata a Mestre. La vittima si chinava Francesca Vianello di 81 anni. A pochi giorni dalla sua morte, una donna di nome Susanna Lazzarini, 54enne, confessa non solo l’omicidio della Signora Francesca Vianello, ma anche quello della Signora Lida Taffi Pamio, l’87enne strangolata nel suo appartamento di viale Vespucci a Mestre.

A questo punto, i Giudici hanno capito di aver condannato la persona sbagliata e di avere messo in carcere la persona sbagliata. Per questo, la donna è stata immediatamente scarcerata su richiesta dello stesso Procuratore generale Antonino Condorelli.

“Questa mattina – racconta Monica Busetto – intorno alle 5:00 vengo svegliata dalle guardie e portata negli uffici del carcere. Impaurita chiedo cosa stesse succedendo e perché tanta fretta. In quell’ufficio, ad attendermi c’era un magistrato. (Signora, c’è stato un errore. Da questo momento lei è libera).”

Vedete, amici, ci troviamo davanti all’ennesimo errore giudiziario che coinvolge una “presunta colpevole” dapprima sbattuta in carcere e successivamente rimessa in libertà perché riconosciuta innocente.

Presunti colpevoli privati della loro libertà e condannati sulla base di soli indizi, confermando così le tante falle che coinvolgono inquirenti – spesso incompetenti – i quali svolgono indagini troppo frettolose.

D’altronde, sarebbe stato meglio rischiare di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente.

Andrea Mavilla.


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